Se “qualcosa” si muove su gomma può montare pneumatici Michelin, Gruppo
internazionale con 115.000 dipendenti, che in Italia opera da 110 anni, un
compleanno che ha fornito l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte.
Sede centrale a Milano e due stabilimenti in Piemonte (Alessandria e Cuneo), la
filiale italiana del gruppo francese occupa una posizione importante nella
classifica delle aziende italiane, rientra infatti nelle prime 100 grazie ad un
fatturato di 1,8 miliardi di euro e una produzione di quasi 13 milioni di
pneumatici l’anno, dedicati a tutti i settori dell’autotrazione: biciclette, moto,
auto, autocarri leggeri e pesanti, agricoltura e macchine movimento terra,
trovano un prodotto dedicato nella gamma Michelin. Rientrata quest’anno a
pieno titolo nel campionato Moto GP, nel settore auto ha introdotto da 12 mesi
il Cross Climate, un pneumatico estivo con certificazione invernale che ha
compiuto la quadratura del cerchio, risolvendo il problema spinoso per gli
automobilisti di gestire due treni di gomme, estive e invernali. Ed è stato il
pubblico degli automobilisti in Europa a decretare il successo di questo nuovo
pneumatico, che venduto 3 milioni di pezzi, superando del 30% le previsioni,
quota aumentata al 50% in più delle stime fatte per il mercato italiano.
Era, dunque, il 1906 quando venne inaugurato a Torino il primo stabilimento
Michelin al di fuori della Francia, e da allora sono stati inventati i pneumatici
radiali, che hanno permesso anche l’evoluzione delle sospensioni e la riduzione
di ingombri e masse sospese, quindi il pneumatico “verde”, che punta alla
riduzione dei consumi, evoluzioni dovute ai 700 milioni di euro l’anno investiti
dal Gruppo, mentre in Italia se ne spenderanno nella stessa direzione 180
entro il 2020.
Serviranno a migliorare competitività ed efficienza nella produzione, primo fra
tutti l’aumento dei volumi degli stabilimenti di Cuneo e Alessandria. Il primo,
maggiore sito produttivo Michelin in Europa Occidentale per pneumatici
vettura, rafforzerà così ulteriormente la posizione all’interno del Gruppo,
puntando ad un +17% di crescita, soprattutto per gli alto di gamma.
Ad Alessandria, invece, si punterà ad un +20% nella direzione pneumatici
autocarro nuovi, abbandonando la via del ricostruiti, oggi ritenuti meno
competitivi sul fronte del rapporto costi/ricavi. A Torino, infine, continuerà
l’attività produttiva legata ai prodotti semifiniti.
Ma questo non lascerà trascurato nessun fattore che possa essere migliorato,
dalla logistica delle consegne e il relativo sistema di trasporti alla gestione degli
stock. Chiuderà, invece, lo stabilimento di Fossano, trasferendone la
produzione in quello di Cuneo.
Oltre ai 4.300 dipendenti diretti, inoltre, l’azienda coinvolge un indotto di
lavoratori di altre 6.000 unità, mentre più di 280 milioni di fatturato
provengono dall’indotto della Guida Rossa (ormai 60enne), che registra e
classifica ristoranti ed alberghi, dotando di onorevoli “stelle” gli chef più geniali.
Michelin si muove a 360 gradi, insomma, con occhio attento sempre a
sicurezza e prestazioni, sia velocistiche, sia ambientali.
La formula della leadership, per il Gruppo francese e per la sua filiale italiana, è
quella di mettersi sempre al servizio del cliente, fulcro di ogni prodotto
commercializzato, secondo l’ imperativo: fornire il prodotto quando serve e
dove serve. E sembra che i risultati diano ragione a questa massima operativa.