Chiunque guidi un’auto compatta DEVE conoscere la Panda. Nata in casa Fiat
nel 1980 con le forme squadrate e la sua semplicità razionale, nel 2003 si è
trasformata radicalmente e oggi, nella sua versione più attuale, non teme
confronti per la capacità di essere una perfetta cittadina da tre metri e 65 con
carrozzeria a 5 porte e un vano bagagli da 220 a 870 litri. Ma c’è di più, la
Panda ha sempre strappato simpatia per la sua aria dinamica e razionale e una
sua “espressività” che ne ha fatto la beniamina anche di quanti non l’abbiano
acquistata per le sue doti di urbana ultracompatta.
Rientra nel segmento A, uno dei più popolosi e celebrati in Italia, per le sue
dimensioni, cui è adeguata anche la gamma motori e possibili versioni
disponibili, che spaziano dalla semplice 900 Twin Air bicilindrica, sia benzina,
sia a metano, ai 1.200 e 1.400 a benzina e al più brillante 1.300 Multijet a
gasolio che, nella declinazione più potente della nostra prova, sviluppa 95
cavalli. La trazione è anteriore, ma c’è anche una 4×4, che in versione Cross è
perfino un po’ più alta da terra per aumentarne la mobilità. Il cambio manuale
a 5 marce, preciso e maneggevole, è l’ideale abbinamento per questo
propulsore brillante – tanto che avremmo perfino voluto un po’ di coppia in più
ai bassi regimi – ma si può preferire anche un automatico, per soli 900 euro di
supplemento. I costi, tanto per inquadrare il nostro soggetto auto nelle tasche
di ciascuno, sono adatti a qualunque esigenze, visto che partono da meno di
8.000 euro in caso di rottamazione e finanziamento.
Ma queste sono solo caratteristiche descrittive, in realtà la Panda è molto di
più, grazie ad una abitabilità per 5 persone degna di segmenti superiori, alle
portiere con ampio angolo di apertura che facilitano l’accesso anche ai posti
posteriori, alla strumentazione, semplice ma completa, e a quell’accessorio
“City” che rende il servosterzo ancora più leggero in manovra semplicemente
schiacciando un pulsante sulla plancia, oltre ad una dinamica di marcia sempre
sicura. Resta sempre in traiettoria, con la grinta di una sportiva, e questo
1.300 dell’esemplare provato garantisce prestazioni davvero interessanti, sia
per le accelerazioni, che unite all’agilità ne fanno una regina anche nel traffico
congestionato di Roma, sia per i consumi, mai riusciti a scendere al di sotto dei
17 chilometri al litro, e tutto con una Euro 6, che poco teme dai blocchi
effettuati nei comuni ad alta densità. Proprio a Roma, ad esempio, per tutto
l’inverno l’accesso alle zone interne è limitato dal lunedì al venerdì a tutti i
veicoli più inquinanti, ma a questo pensa Panda, in tutte le sue versioni.
Se la concorrenza è presente e agguerrita in un settore popolato da molti
concorrenti, inoltre, Fiat con la Panda ancora oggi pone una seria ipoteca su
una sua presenza massiccia, perché la Panda ha sempre un motivo per essere
acquistata, dalla simpatia alla razionalità, dalla capillare rete di assistenza al
fatto che è adatta ad ogni condizione di strade e meteo – non va dimenticata la
sua versione a trazione integrale – per una mobilità sempre elevata, anche se
con gommatura invernale in montagna è un piccolo diavolo. Difetti?
Onestamente ben poche cose vorremmo migliorare, ormai è un modello
maturo e studiato nei dettagli. Al tramonto però avremmo preferito avere delle
alette parasole un po’ più ampie, le attuali sono abbastanza corte e poco
protettive. Intanto Fiat pensa già alla Panda 2017, che avrà una maggiore
capacità interattiva, perfettamente adeguata ai tempi, Panda UP TO DATE….