Cinture di sicurezza, seggiolini omologati per trasporto bambini e uso dello smartphone durante la guida sono ancora i punti neri che gli automobilisti romani si ostinano a trascurare, a scapito della sicurezza personale e dei trasportati in auto (www.aci.it).
Sono passati quasi 30 anni dall’istituzione dell’obbligo delle cinture di sicurezza, ma a Roma il 22% dei conducenti ancora non le allaccia.
La percentuale di non utilizzo sale al 26% tra i passeggeri anteriori e sfiora l’80% sul sedile posteriore. Per i bambini in auto poi è emergenza sociale: il 57% viaggia senza i sistemi di ritenuta previsti dal Codice della Strada. Preoccupa il dilagare di un uso scorretto dello smartphone alla guida. Il casco, invece, ha trovato una sua via ed è adoperato ormai dal 99,8% dei motociclisti.
I dati, tutt’altro che rassicuranti, emergono dal monitoraggio realizzato dalla Fondazione Filippo Caracciolo, presentato da Automobile Club Roma e Direzione Compartimentale Centro Sud ACI.
Lo studio raccoglie i risultati dell’osservazione di 66.000 veicoli in 9 punti nevralgici della rete viaria della Capitale: corso Francia, via Prenestina, via Ostiense, Lungotevere de’ Cenci e Lungotevere Raffaello Sanzio, via Luisa di Savoia, via Aurelia, via Tuscolana e via Nomentana.
La rilevazione contestuale del 6% dei comportamenti scorretti relativi all’uso di smartphone al volante identifica un’emergenza sociale da contrastare soprattutto sul piano formativo: le recenti campagne dell’ACI lanciate sui social con gli hastag #guardalastrada e #mollastotelefono, riprese dalla Federazione Internazionale dell’Automobile con #parkyourphone, hanno già raggiunto milioni di persone, ma occorre insistere per fare breccia nelle abitudini degli utenti della strada.
La Fondazione punta anche alla sostenibilità ambientale, misurando in appena 1,37 persone per autovettura il coefficiente di riempimento dei veicoli circolanti a Roma. Il 71% delle auto viaggia con il solo conducente e nel 94% dei casi osservati nessuno occupa i sedili posteriori.
“I comportamenti alla guida devono essere responsabili – dichiara Giuseppina Fusco, Presidente dell’Automobile Club Roma e della Fondazione Caracciolo – per affermare il diritto alla vita di ogni utente della strada.
Il rapporto evidenzia molte criticità e chiama Istituzioni, forze sociali ed associazioni a un impegno sempre più attivo sul piano culturale attraverso iniziative concrete che aiutino la prevenzione e la formazione.
L’Automobile Club Roma sta già intensificando il programma di corsi di educazione stradale nelle scuole della Capitale. Lo studio rientra inoltre in una campagna di monitoraggio sulla mobilità, che amplierà il raggio di azione verso altre categorie di utenti della strada”.