Inquinamento sempre in primo piano in Italia e nella capitale. Proprio l’Automobile Club di Roma, infatti sostiene che: “I blocchi del traffico sono utili, ma insufficienti. Per ridurre davvero l’inquinamento occorre rinnovare il parco circolante.
Nel nostro Paese, infatti, l’età media delle auto supera i dieci anni e ha un impatto fortemente negativo sulla qualità dell’aria che respiriamo”.
A sostenerlo proprio la Presidente dell’Automobile Club Roma – Giuseppina Fusco – rilanciando le proposte di incentivi per la rottamazione delle auto e di agevolazioni – sia per l’acquisto del nuovo, che per la sostituzione delle auto più vecchie con l’usato più recente, attraverso l’abolizione dell’imposta provinciale di trascrizione – avanzate al futuro Governo dal Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, dalle pagine de il Sole 24 ore.
“Auspico – ha aggiunto la Fusco – anche un possibile intervento da parte della Regione Lazio sulla misura delle tasse automobilistiche a favore dei veicoli Euro 4, 5 e 6”.
Per quanto riguarda, invece, il tema sicurezza, la Presidente dell’AC Roma ha sottolineato “l’importanza di un’adeguata manutenzione delle strade urbane e secondarie, che spesso versano in situazioni di pericoloso dissesto”, per le quali ha sollecitato “un programma articolato di interventi”.
Fondamentali, infine, per la cultura e per la pratica della sicurezza stradale, “maggiore prevenzione e controllo dei comportamenti degli automobilisti e di tutti gli utenti della strada”, anche attraverso “sanzioni più severe nei confronti di coloro che non adottano i dispositivi di sicurezza previsti dal Codice della strada, ponendo così a rischio la propria e l’altrui vita, soprattutto quando si usa il cellulare al volante”.
Una crociata multitasking, insomma, che tocca un po’ tutti i tasti del pianeta traffico, mobilità e smog. Le obiezioni mosse dalla presidente dell’Automobile Club Roma però sono decisamente fondate e supportate da motivazioni reali.
Troppo spesso, infatti, si tende ad incolpare l’auto come esclusiva responsabile del tasso di inquinamento atmosferico, dimenticando che partecipano a peggiorare la qualità dell’aria – e come attori di primo piano – anche i riscaldamenti domestici, gli scarichi industriali, gli autobus del servizio pubblico, insomma la qualità dell’aria dipende da molti fattori.
Analizzandoli nella loro interezza si potrebbe tracciare un quadro più completo e imparziale del fenomeno, risalendo almeno alla maggior parte delle cause e forse avvicinandosi ad una soluzione per rimuovere efficacemente gli effetti nocivi per l’uomo.