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Mercedes respinge demonizzazione diesel e lo perfeziona

Mercedes – Benz è in prima linea nello sviluppo delle nuove tecnologie. Nel 1886 ha inventato l’automobile e ha sempre sentito la responsabilità di trovare le migliori soluzioni in termini di mobilità, tutela dell’ambiente e riduzione dell’inquinamento atmosferico.

Protagonista anche sul fronte della mobilità elettrica, si prepara alla grande rivoluzione che dal 2019 convertirà il marchio smart completamente in elettrico. Oggi la smart fortwo elettrificata è la vettura elettrica più conveniente del mercato e in Italia, nel 2018, è già la prima per vendite, con il 50% di quota delle elettriche.

Il Gruppo Daimler produce e vende nel mondo tutte le tipologie di propulsori allo stato dell’arte della tecnologia. Benzina, Idrogeno, Gas, Biocarburanti, ibridi e Ibridi Plugin. Una ricerca continua che segue con il medesimo impegno tutte le strade percorribili.

Ma sul diesel vanta un’esperienza che nessuno può negare e conferma che questo motore, con la tecnologia giusta, è ancora indispensabile. Mercedes-Benz per prima l’ha introdotto nell’auto, nel 1936, l’ha reso più performante, introducendo il turbodiesel negli anni ’70 e poi imbattibile nell’efficienza con lo sviluppo della tecnologia Common rail, assieme a Bosch, Magneti Marelli ed Alfa Romeo negli anni 90.

Lo ha pulito dagli NOX inventando il Bluetec con l’ADblue ed adottando il filtro antiparticolato già negli anni 2000. Ed oggi lo ha reinventato con le nanotecnologie, i pistoni in acciaio ed eletrificandolo, con motori già conformi alle nuove norme RDE/WLTP sui consumi reali.

Per ottenere questi risultati Mercedes-Benz ha investito oltre tre miliardi di euro sulla nuova generazione di motori diesel e investimenti altrettanto importanti hanno reso questi propulsori ancora più efficienti, grazie alla tecnologia ibrida Plug-In.

Dal prossimo autunno questo motore permetterà di beneficiare di tutti i vantaggi offerti alle motorizzazioni ibride, con ben 50 km di autonomia per guidare in città a zero emissioni e il grande piacere di guida offerto dal motore diesel nelle percorrenze extraurbane. Da tutto questo nasce la ferma convinzione che sia meglio puntare sull’innovazione anziché sui divieti.

Esistono numerose altre misure che possono essere adottate per ridurre ulteriormente le emissioni nel breve e medio periodo e che hanno, indubbiamente, più senso rispetto ai blocchi della circolazione.

Va promossa la mobilità elettrica e i nuovi concept di mobilità, proseguendo nel contempo allo sviluppo dei moderni motori a combustione interna, introducendo aggiornamenti sui veicoli circolanti più di vecchia data, migliorare la circolazione del traffico all’interno delle città, sviluppando collaborazioni più strette tra Comuni, fornitori e Case automobilistiche oltre ad elettrificare i mezzi pubblici ed i servizi di distribuzione.

La diffusione sul mercato dei veicoli equipaggiati con la nuova generazione di motori e di quelli omologati in base alla normativa Euro 6d temp sta attualmente crescendo sempre più velocemente.

Automobili caratterizzate, anche nell’uso quotidiano, da un livello di emissioni più basso, e talvolta nettamente inferiore al limite di 80 mg/km ottenuto in laboratorio, con un vantaggio innegabile in termini di CO2 rispetto ai motori a benzina di pari livello.

Inoltre, grazie al know-how acquisito nel corso degli ultimi anni, è oggi, infatti, possibile migliorare le emissioni di NOx di numerosi veicoli sul campo intervenendo sul relativo software in modo efficiente e relativamente rapido.

Ecco perché Mercedes-Benz continua a credere nei moderni motori diesel, come parte integrante del mix di diverse tipologie di trazione per il futuro.

Il superamento dei valori limite può essere risolto anche nelle città, senza divieti di circolazione e con il diesel, una convinzione supportata anche da una serie di motivazioni scientifiche e fondamenti tecnici.

Le emissioni di NOx diminuiscono costantemente grazie anche alle nuove tecnologie in campo motoristico.

Le differenze tra le misurazioni in laboratorio e quelle su strada per quanto riguarda i gas nocivi emessi dai veicoli diesel hanno fatto, comprensibilmente, sorgere molte domande. Nel dibattito attualmente in corso, tuttavia, si ha spesso l’impressione che l’inquinamento da ossidi di azoto (NOx) in Germania sia più alto che mai.

I fatti dimostrano, invece, proprio il contrario: dal 1990 l’impatto ambientale derivante dal traffico stradale è calato di circa il 70% secondo i dati pubblicati dal Ministero Federale dell’Ambiente, senza considerare che il volume del traffico nello stesso periodo è aumentato in misura significativa. Questo vale anche per la città che si trova attualmente al centro dell’attenzione: anche a Stoccarda l’inquinamento da NOx è ulteriormente calato nel 2017.

Uno studio, sostenuto anche dal Ministero Federale per l’Ambiente, dall’Ente Federale per l’Ambiente e dal VDA (Associazione delle industrie automobilistiche tedesche), dimostra che, con il semplice rinnovamento del parco veicoli, quindi senza la necessità di ulteriori interventi, il numero delle centraline di rilevamento vicine alle zone trafficate che non rispettano il valore limite di NOx si ridurrebbe del 70% entro il 2020 e di oltre il 90% cinque anni dopo.

Nel dibattito attualmente in corso si fa spesso confusione tra polveri sottili e NOx. In realtà, il problema legato alle emissioni di particolato generate dai motori degli autoveicoli è stato risolto con l’introduzione del filtro antiparticolato diesel.

Mercedes-Benz è stata la prima Casa automobilistica a livello mondiale ad equipaggiare le vetture diesel con filtri antiparticolato nel 1985. Il know-how maturato da questa esperienza ha costituito la base per sviluppare le innovative tecnologie di filtraggio con rendimento particolarmente elevato, che eliminano quasi completamente il particolato dalle emissioni del diesel. Dal 2005 questi filtri fanno parte della dotazione di serie sulle vetture Mercedes con motore diesel. Naturalmente ci sono ancora in circolazione veicoli più vecchi.

Questo andamento positivo è destinato a consolidarsi ulteriormente nel prossimo futuro, in particolare per quanto concerne l’evoluzione delle emissioni di NOx, soprattutto grazie a tre fattori di sviluppo: in primo luogo, i veicoli equipaggiati con motori diesel di ultimissima generazione si affacciano sul mercato con una presenza sempre maggiore; in secondo luogo aumenta continuamente l’offerta di vetture omologate secondo la più recente e, di conseguenza, più severa norma sui gas di scarico Euro 6d temp.

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admin
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