Raggiungere il listino di un’ammiraglia a volte è possibile, eppure auto come la
Peugeot 508 station wagon, anche nella più lussuosa e accessoriata versione
GT della nostra prova, riesce ancora a contenere i costi. Quando si compra, per
il listino poco sopra ai 40.000 euro, non poi troppi per quell’auto importante
che stiamo per mostrarvi, cui si aggiungono trend di costi di gestione
veramente contenuti. Nella grande station del Leone trovano posto molto
comodamente 5 passeggeri e, al contrario di altri modelli che “se la tieano”
non poco, questa non privilegia conducente o un altro dei qualsiasi posti. Si
siede comodamente in uno qualunque dei sedili, compreso il centrale del
divano posteriore. Quanto alle valigie che vorremo portarci appresso, sono
disponibili 560 litri di vano bagagli, che possono estendersi fino a 1.598, una
capienza “esagerata”, insomma.
Se i 5 posti sono tutti adeguati, quello del pilota gode di ottima ergonomia,
tutti i comandi sono facilmente raggiungibili, anche se sono numerosi e
controllano proprio tutto. Un’area per il clima quadrizona – che ha regolazioni
anche direttamente davanti al divano posteriore – una seconda porzione per
l’impianto audio (con ripetizione dei comandi sul volante) e un grande display
dove confluiscono le notizie di navigatore, clima, temperatura esterna, stazioni
radio e quant’altro.
Il volante dal diametro abbastanza contenuto secondo il più recente trend
Peugeot è ben assistito e diretto, adeguato perfettamente alle esigenze della
clientela tipo di una station al top, vettura su cui non si cercano prestazioni
esasperate né curve al limite. Eppure la tenuta di strada è estremamente
efficace, le sospensioni lavorano con efficienza in autostrada come sullo
sconnesso, e le prestazioni del due litri da 180 cavalli non sono certo
trascurabili, visti i 226 orari di punta dichiarati dalla casa. Al comfort poi, oltre,
all’assetto, contribuisce la fluidità del cambio automatico EAT6, rapido nelle
risposte e sempre in grado di selezionare il rapporto più adatto.
Questa somma di prestazioni, inoltre, non va a scapito della gestione consumi
che la casa dichiara in 5 litri virgola 1 per cento chilometri, ma che anche nella
realtà dei percorsi più diversi non è mai scesa al di sotto dei 15/16 chilometri
con un litro di gasolio.
Due i punti ancora da sottolineare, infine: la silenziosità di marcia, in cui non
emergono fruscii né rumorosità elevata del motore, e ancora meglio
l’armoniosità delle linee, filanti e ben raccordate.
Di essere a bordo di un’auto silenziosa ci si rende conto dopo un po’ di
chilometri percorsi, quando si percepisce che manca qualcosa in marcia. Cosa?
Il rumore!
Il piacere di avere un modello razionale ed elegante poi si apprezza se si
parcheggia a pettine: quando si va a riprendere l’auto il suo muso spicca in
mezzo agli altri, importante e piacevole, e soddisfatti si pensa: quella è la mia
auto. Poi la linea del tetto, filante e ben armonizzata con la coda, esalta gli
equilibri della 508 station wagon. In conclusione a volte parlare francese può
essere più piacevole del parlar tedesco… e a costi che fanno pensare prima di
decidere.