Approccio al cliente in modo più friendly da Renault, che si impegna a ridurre l’impatto ambientale dei suoi veicoli, nelle diverse tappe del loro ciclo di vita: la progettazione, la fabbricazione, l’utilizzo e la fine vita.
Abbasserà la massa dei suoi nuovi modelli, i consumi e le emissioni, badando che la percentuale di riciclaggio salga dall’attuale 85% al 95, in modo da diminuire l’impatto ambientale, mentre un altro input riguarderà una maggiore semplicità degli interventi in officina.
In termini di fabbricazione, nei 36 siti produttivi e nei 12 siti di logistica presenti nel mondo, le équipe di Renault (www.renault.it)e Nissan (www.nissan.it) applicano, dal 2014, l’Alliance Production Way (APW), uno standard produttivo che integra le best practice dei 2 costruttori, promuove le sinergie, facilita lo sviluppo di innovazioni e la messa in comune degli investimenti legati alla modernizzazione delle fabbriche.
Le emissioni di gas a effetto serra dei siti produttivi Renault sono dovute per oltre il 90% al consumo energetico, ecco perché un approccio nella strategia di riduzione delle emissioni verte principalmente sulla riduzione del consumo energetico e lo sviluppo di energie rinnovabili.
Per Renault, la performance ambientale dei siti produttivi rappresenta una priorità, in qualsiasi Paese del mondo, con l’obiettivo di preservare le risorse naturali e contribuire alla limitazione del riscaldamento climatico.
Oggi, infatti, il 100% dei siti produttivi del Gruppo sono certificati ISO 14001. A fine 2016, i pannelli solari installati sui siti produttivi Renault nel mondo (in Francia, Spagna, Corea e Brasile), coprivano una superficie totale di 136 ettari, con la conseguenza che l’energia elettrica 100% rinnovabile generata ha consentito di evitare ogni anno 14.200 tonnellate di CO2 nell’atmosfera.
Fiore all’occhiello del Gruppo Renault è la fabbrica di Tangeri, in Marocco, il primo sito del Gruppo progettato con “Zero CO₂” e “Zero rifiuti liquidi industriali”, ancora oggi un modello di riferimento nell’industria automobilistica.
Le analisi del ciclo di vita mostrano che più dell’80% dei gas a effetto serra e la maggior parte degli inquinanti atmosferici emessi nel corso del ciclo di vita di un veicolo termico sono legati alla sua fase di utilizzo.
La prima leva di riduzione di queste emissioni è tecnologica, attraverso la riduzione delle emissioni dei veicoli termici nonché lo sviluppo e la commercializzazione di una gamma di veicoli 100% elettrici che non emettono alcun inquinante o gas a effetto serra in fase di utilizzo.
Per un approccio alla fine vita, l’ultima fase del ciclo di vita di un veicolo, nell’ambito dell’Unione europea la regolamentazione impone dal 2015 che il 95% della massa dei veicoli fuori uso sia valorizzato, di cui l’85% riciclato.
Renault contribuisce all’organizzazione della raccolta e del trattamento dei veicoli fuori uso. In totale, i mercati per i quali Renault contribuisce alla raccolta e al trattamento dei veicoli fuori uso hanno rappresentato, nel 2016, oltre il 60% delle vendite mondiali del Gruppo.
Renault è anche in prima linea nell’utilizzo di materiale riciclato nei propri veicoli; ecco perché limita anno dopo anno l’utilizzo di materie prime, basandosi sui principi dell’economia circolare.
Il vero approccio di questo megaprogetto coinvolge, inoltre, anche le batterie utilizzate nei veicoli elettrici, peraltro riciclabili: scegliendo di restare proprietaria della batteria lungo tutto il periodo legato al suo utilizzo, Renault si prende carico dunque anche dello smaltimento e riutilizzo della stessa, dandole una seconda vita dopo l’uso in infrastrutture di stoccaggio di energia elettrica.
Ecco perché Renault è partner del progetto europeo ELSA- volto a mettere a punto un sistema di stoccaggio stazionario di elettricità, utilizzando batterie di seconda vita fornite da Renault e Nissan- e della Società britannica Connected Energy per lo sviluppo commerciale di E-STOR, una soluzione di carica rapida basata su batterie Renault utilizzate in seconda vita.
Un approccio green quindi non solo è nel sistema di gestione ambientale di Renault, ma anche nella sua gamma di prodotto, sia termico sia elettrico. Il costruttore vanta ormai una gamma di prodotti completa, totalmente rinnovata che propone motorizzazioni ecologiche (motori Energy), trasmissioni (cambio automatico EDC) e tecnologie (Stop&Start, Eco drive, etc.) volte a ridurre consumi ed emissioni.
Renault ha fatto, poi, dei veicoli elettrici un elemento chiave della sua strategia, mirando ad un loro sviluppo su larga scala, poiché non emettendo emissioni inquinanti in fase di utilizzo, rappresentano l’unica vera soluzione ai problemi di inquinamento atmosferico in ambito urbano e possono contribuire in maniera significativa alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra legate al trasporto.
Renault, pioniere del veicolo elettrico dal 2011 e leader in Europa, vanta oggi la gamma più completa del mercato: dalla berlina compatta ZOE (400 km di autonomia NEDC) a ZOE Van, dal quadriciclo urbano Twizy (e la sua versione Twizy Cargo), fino al veicolo commerciale Kangoo Z.E., dotato di nuova batteria con un’autonomia di 270 km NEDC, la più elevata fra le furgonette elettriche. Alla fine del 2017, il costruttore amplierà ulteriormente la sua gamma Zero Emissioni, introducendo Master Z.E.
Nell’attuale contesto italiano, in cui il parco circolante di veicoli da Euro0 a Euro4 rappresenta il 69% del mercato (2016), per promuovere e favorire una sensibilità ambientale sempre maggiore, oggi Renault chiude il suo ciclo green coinvolgendo il cliente.
Dal 6 settembre, infatti, Renault lancia un articolato programma che prevede un vantaggio economico su tutta la sua gamma autovetture, termica ed elettrica, a fronte del ritiro o rottamazione di un veicolo da Euro0 a Euro4. Il programma green di Renault prevede fino a 7.000 euro sulla gamma termica e fino a 5.000 sulla gamma elettrica.